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La biodiversità nel nuovo capitolo di BG4SDGs – Time To Change
La biodiversità nel nuovo capitolo di BG4SDGs – Time To Change
29 giugno 2023#Sustainability

La biodiversità nel nuovo capitolo di BG4SDGs – Time To Change

Tra Ruanda e Congo per raccontare l’importanza della gestione sostenibile degli ecosistemi terrestri per fermare la perdita di biodiversità

Il 25% della fauna e della flora mondiale è minacciata e circa 1 milione di specie rischia attualmente l’estinzione: sono questi i numeri emersi dall’ultimo rapporto dell’Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (IPBES). In base ai dati più recenti, le popolazioni di fauna selvatica sono crollate in media del 69% tra il 1970 e il 2018.

Uno scenario preoccupante su cui Banca Generali ha acceso un riflettore per sottolineare l’importanza di un agire consapevole, che possa preservare e tutelare la biodiversità del nostro Pianeta su cui incidono i cambiamenti climatici.

Congo e Ruanda: il Parco Nazionale del Virunga

Ed è proprio la biodiversità e la tutela dell’ambiente terrestre al centro del racconto del quindicesimo scatto di BG4SDGs – Time to Change per approfondire lo stato dell’arte del processo di raggiungimento dei 17 obiettivi dell’Agenda ONU 2030. In questa occasione, il fotografo al fianco dell’iniziativa - Stefano Guindani - si è recato presso il Parco Nazionale del Virunga al confine tra Ruanda e Congo per raccontare la situazione relativa al Sustainable Development Goal (SDG) numero 15 che riguarda proprio la gestione sostenibile degli ecosistemi ambientali proteggendoli da fenomeni come desertificazione, inondazioni, siccità e deforestazione.

“Il Parco Nazionale del Virunga è condiviso da tre paesi: la Repubblica Democratica del Congo, il Rwanda e l’Uganda. I rispettivi governi, non senza tensioni come noto dalle vicende di questi anni per un’area di interesse economico e strategico, si stanno comunque adoperando per rispettare la biodiversità e salvaguardare le specie in via di estinzione come i gorilla di montagna e le golden monkeys. È importante osservare come il coinvolgimento di rangers, di tracciatori e di organizzazioni di turismo responsabile, oltre a generare nuove risorse economiche per la popolazione risultino indispensabili alla salvaguardia del sistema e delle specie sopraccitate. Incontrare un gorilla è un’emozione ancestrale perchè è un viaggio nel nostro passato più remoto, il gorilla condivide con noi il 98% del DNA” ha dichiarato Stefano Guindani, fotografo e curatore del progetto BG4SDGs – Time to Change.

L'esempio dei Gorilla di montagna

Il clima è però solo uno dei fattori che incide negativamente. L’alterazione dei terreni a scopi agricoli o di allevamento del bestiame, è uno dei principali motori dell’estinzione, per non parlare delle pratiche di bracconaggio.

Estinzione ben rappresenta da una specie molto vicina alla nostra dal punto di vista evolutivo: quella dei Gorilla, che fino al 2018 raggiungevano su tutto il Pianeta il numero di soli 1000 individui. Guindani si è infatti recato al confine con il Ruanda e la Repubblica Dominicana del Congo per sensibilizzare le persone sul grande lavoro svolto dai ranger del parco per proteggere questa specie così a rischio prima che sia troppo tardi.

Stefano Guindani, fotografo e curatore del progetto Stefano Guindani, fotografo e curatore del progetto
Il Parco Nazionale del Virunga è condiviso da tre paesi: la Repubblica Democratica del Congo, il Rwanda e l’Uganda. I rispettivi governi, non senza tensioni come noto dalle vicende di questi anni per un’area di interesse economico e strategico, si stanno comunque adoperando per rispettare la biodiversità e salvaguardare le specie in via di estinzione come i gorilla di montagna e le golden monkeys. Incontrare un gorilla è un’emozione ancestrale perchè è un viaggio nel nostro passato più remoto, il gorilla condivide con noi il 98% del DNA.

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