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Global Risks Report 2023
Global Risks Report 2023
19 gennaio 2023#WeeklyWatch

Global Risks Report 2023

Quali sono i maggiori rischi che minacciano oggi lo sviluppo economico e sociale del pianeta?

Gli esperti interpellati di recente dal World Economic Forum, lo hanno scritto nero su bianco: nel breve periodo, cioè nell’arco del prossimo biennio, le preoccupazioni maggiori arrivano dall’aumento del costo della vita, iniziato con la ripresa delle attività economiche dopo la pandemia e accentuatosi con lo scoppio della guerra in Ucraina che ha provocato una fiammata dei prezzi delle materie prime, soprattutto in Europa. L’inflazione, con i connessi rischi di disordini sociali, non è però l’unico fattore di rischio che grava sui destini dell’umanità. Il World Economic Forum ne ha elencati infatti molti altri nell’ultima edizione del suo Global Risk Report 2023, dove ha consultato ben 1.200 personalità internazionali, all’interno del suo network di esperti.

TOP GLOBAL RISKS: 2-5 YEARS (Fonte World Economic Forum)

Nello specifico, i fattori di rischio individuati dagli esperti cambiano a seconda della prospettiva temporale presa in considerazione. Per i prossimi due anni, ai primi posti c’è una possibile crisi dell'approvvigionamento energetico e dell'approvvigionamento alimentare, che si sta appunto manifestando in una crisi globale del costo della vita. Gli impatti economici sono stati attenuati dai paesi che possono permetterselo, “ma”, sottolineano gli esperti del World Economic Forum, “molte nazioni a basso reddito stanno affrontando molteplici crisi: debito, cambiamento climatico e sicurezza alimentare. Le continue pressioni dal lato dell'offerta rischiano di trasformare l'attuale crisi del costo della vita in una più ampia crisi umanitaria entro i prossimi due anni in molti mercati dipendenti dalle importazioni. I disordini sociali e l'instabilità politica associati a questi fenomeni non saranno contenuti nei mercati emergenti, poiché le pressioni economiche continuano a svuotare la fascia dei redditi medi. La crescente frustrazione dei cittadini per le perdite nello sviluppo umano e il declino della mobilità sociale, insieme a un crescente divario nei valori e nell'uguaglianza, stanno ponendo una sfida esistenziale ai sistemi politici di tutto il mondo. L'elezione di leader meno centristi e la polarizzazione politica tra le superpotenze economiche nei prossimi due anni potrebbero anche ridurre ulteriormente lo spazio per la risoluzione collettiva dei problemi, frantumare le alleanze e portare a una dinamica più volatile”.

Fonte World Economic Forum

La prospettiva cambia, però, se si prende a riferimento un orizzonte temporale più lungo. Nell’arco del prossimo decennio, a preoccupare di più sono infatti i rischi climatici e ambientali. “La mancanza di progressi profondi e concertati sugli obiettivi climatici”, scrive nel suo report il World Economic Forum, “ha messo in luce la divergenza tra ciò che è scientificamente necessario per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni di anidride carbonica e ciò che è politicamente fattibile”. La scarsità di risorse nel breve termine sia nel settore pubblico che in quello privato potrebbero ridurre la velocità e la portata degli sforzi di mitigazione dei cambiamenti climatici. Di conseguenza, senza cambiamenti politici o investimenti significativi, l'interazione tra gli impatti dei cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità, la sicurezza alimentare e il consumo di risorse naturali rischia di accelerare il collasso dell'ecosistema, minacciando l'approvvigionamento alimentare nelle comunità più vulnerabili.

Tutte le preoccupazioni degli opinion leader interpellati dal World Economic Forum, hanno però un denominatore comune qualunque sia l’arco temporale preso in considerazione. Ad accomunarle infatti è la sostenibilità, cioè la necessità di uno sviluppo economico conforme ai principi ESG (Enviromental, Social and Governance), ovvero rispettoso dell’ambiente, attento alla responsabilità sociale e alla trasparenza della governance delle aziende. Solo orientandosi verso uno sviluppo sostenibile, nel breve e nel lungo periodo, si possono disinnescare i rischi che minacciano oggi il futuro del Pianeta.

Il commento della Responsabile Sostenibilità di Banca Generali

Elena Leonardi, Responsabile Sostenibilità di Banca Generali, ha confermato il proprio commitment sulla Sostenibilità all’interno del Piano Strategico 2022-2024 ponendola come uno dei pilastri fondanti della crescita del prossimo triennio. I fattori di rischio, sia di breve che di lungo periodo, individuati dagli esperti del World Economic Forum sono tutti attentamente considerati dalla Banca tramite la realizzazione di iniziative concrete. Questo sia che si tratti di offrire ai propri clienti prodotti e servizi idonei a fronteggiare l’attuale contesto macroeconomico di alta inflazione e tassi in crescita, che di sensibilizzare Dipendenti, Clienti e Consulenti verso un utilizzo più responsabile delle risorse anche attraverso campagne di comunicazione. L’ambizione di essere la prima Banca Private per Valore del servizio, Innovazione e Sostenibilità, così come rappresentata nella Vision della Banca, guida ed ispira le azioni di breve e gli obiettivi strategici allineandoli con quelli dei suoi principali stakeholders.

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