
Risultati finanziari
Risultati preliminari 2022: flessibilità ed efficienza operativa spingono l’utile netto ricorrente ai massimi.
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Dati al 31.12.2022Banca Generali non ha debiti finanziari, poiché non ha mai fatto ricorso a prestiti, obbligazioni o prestiti subordinati
Nel corso del primo semestre dell’anno, l’attenzione degli operatori finanziari è stata catalizzata dall’elevato livello di inflazione e dal conseguente nuovo paradigma di politica monetaria attuato dalle banche centrali. Queste ultime, al fine di contenere l’aumento dei prezzi che ha raggiunto l’8,6% negli Stati Uniti e l’8,5% nell’Eurozona hanno intrapreso un percorso di rialzo dei tassi di riferimento.
Lo scenario macroeconomico è stato inoltre notevolmente impattato dal conflitto bellico tra Russia e Ucraina che oltre a causare inevitabili tensioni a livello geopolitico ha influenzato le dinamiche economiche e commerciali del continente provocando un innalzamento repentino dei prezzi delle materie prime e la formazione di colli di bottiglie nelle catene di approvvigionamento. In tale contesto caratterizzato da elevata incertezza e volatilità i principali listini azionari a livello globale hanno fatto registrare, a seconda della regione, ritorni negativi tra i quindici e i venti punti percentuali in euro.
A fronte di dati di inflazione che a livello globale non venivano raggiunti dagli anni ottanta, il Consiglio direttivo della BCE ha annunciato la fine dell’Asset Purchase Programme (APP) e ha deliberato un primo rialzo dei tassi da 50 bps dalla fine del mese di Luglio. Sul fronte statunitense, la banca centrale americana nel corso del periodo ha alzato i tassi di interesse di 150 bps. In seguito agli interventi delle banche centrali il rendimento del Treasury americano a dieci anni nel corso del periodo ha toccato quota 3,5% circa, per poi chiudere il periodo al 3% circa mentre il decennale tedesco ha raggiunto l’1,75% chiudendo il semestre all’1,37%. A essere notevolmente impattati dal rialzo dei tassi sono stati anche i rendimenti sulla parte a breve delle principali curve obbligazionarie. Il rendimento dei titoli di stato a due anni negli Stati Uniti e in Germania è salito rispettivamente di 220 bps e 126 bps circa.
Il clima di avversione al rischio presente sui mercati finanziari e il timore di un possibile rallentamento della crescita a partire dal prossimo anno ha portato a un allargamento degli spread del credito. In particolare lo spread relativo alle emissioni “High Yield” e alle emissioni finanziarie dell’area euro hanno allargato, di 330 bps e 300 bps toccando rispettivamente quota 647 bps e 671 bps. Per quanto riguarda lo spread BTP-Bund, ha raggiunto un massimo a 240 bps per poi chiudere il periodo a 118 bps circa.
In tale scenario l’indice Eurostoxx50 ha ceduto il 20% circa mentre l’S&P500 il 14% circa in euro. Sul fronte asiatico si è assistito a uno scenario diverso rispetto all’Occidente. In particolare il governo cinese si è attivato per promuovere politiche economiche espansive supportato anche dalla propria banca centrale e nonostante le stringenti chiusure poste in atto per contrastare la diffusione del Covid il mercato azionario ha chiuso il periodo facendo registrare il -4,70% circa in euro, sovraperformando i paesi sviluppati.
Da inizio anno l’elevato livello di inflazione e i tassi di interesse in aumento hanno avuto un impatto sui mercati azionari. In particolare, una parte degli investitori si è spostata dal settore “growth” al settore “value”. Le aziende “growth” tendono infatti a essere maggiormente penalizzate dalla maggiore sensibilità della crescita degli utili all’aumento dei tassi di interesse. Nel corso del periodo a livello globale hanno registrato performance positive il settore dell’energia e delle utility mentre a sottoperformare sono stati il settore tecnologico e dei consumi discrezionali.
Sul fronte valutario si è assistito ad un apprezzamento del dollaro nei confronti dell’euro dell’8% circa. Il cambio euro dollaro è passato nel periodo da 1,13 a 1,04. La moneta unica si è svalutata principalmente a causa dell’aumento del costo delle materie prime espresse in dollaro dovute alla crisi energetica in Europa e dalla politica monetaria restrittiva già iniziata da parte della Federal Reserve rispetto alla partenza prevista per il mese di Luglio da parte della BCE.
Nel corso del primo semestre dell’anno l’indice generale delle materie prime (BCOMTR Index) ha registrato un marcato rialzo, seppur attutito dai ribassi del mese di Giugno. L’elemento trainante del rialzo è stato l’esplodere della crisi geopolitica in Ucraina, che ha determinato diffusi timori circa la disponibilità dell’offerta in importanti comparti dei cosiddetti “commodity complex” quali quello dell’energia, dei metalli industriali e dell’agricoltura.
Prevedibile evoluzione della gestione e Mega-trend
La seconda parte dell’esercizio 2022 continuerà a risentire del mutato contesto macro economico caratterizzato dalle tensioni geopolitiche culminate nello scoppio del conflitto in Ucraina con il conseguente deterioramento del contesto economico e dell’acuirsi delle tensioni inflattive. Pertanto dopo che il trend di ripresa e di allentamento delle misure straordinarie alla fine dell’anno scorso avevano favorito una certa accelerazione nella crescita, negli ultimi mesi si stanno registrando tensioni nel contesto macroeconomico in particolare sul fronte di rinnovate pressioni inflattive e delle incognite legate alla persistenza della pandemia.
In tale contesto non privo di incertezze per il Paese sul fronte economico e sociale, Banca Generali anche nel secondo semestre continuerà non solo a garantire sicurezza e protezione per il risparmio accompagnando le famiglie nelle scelte di pianificazione e diversificazione, al fine di cogliere al meglio le opportunità dalla ripresa dei mercati rispetto al mero rifugio nella liquidità sul conto che ha caratterizzato complessivamente il risparmio, ma anche ad assumere una responsabilità sociale tramite una serie di iniziative concrete incluse quelle relative alla creazione di nuovi prodotti a sostegno delle PMI del nostro Paese. Nello specifico, si ribadisce la centralità della crescita sostenibile in ogni contesto di mercato come motore per lo sviluppo a livello dimensionale, reddituale e di remunerazione degli azionisti.
Tutto ciò premesso, e coerentemente con quanto indicato nel nuovo Piano Industriale 2022-2024, l’obiettivo del Gruppo Bancario anche per il secondo semestre 2022 sarà quello di focalizzare l’attenzione nell’incrementare il valore del servizio avvicinando la Banca alla propria rete di Consulenti ed ai Clienti, una crescente focalizzazione sui temi della sostenibilità ed una sempre maggiore dedizione nello sviluppo di soluzioni innovative del proprio modello. Dal punto di vista strategico e operativo, dopo il successo nel posizionamento private, si evidenzia l’intenzione di aprirsi ad un target di clientela più ampio e sviluppare ulteriormente la personalizzazione del servizio puntando sul binomio tecnologia-consulente.
In coerenza con i pillar del nuovo Piano Industriale 2022-2024, le principali azioni che verranno intraprese nel secondo semestre 2022 riguarderanno:
- lo sviluppo di una gamma di offerta mirata che, a partire dall’insieme di prodotti, servizi e piattaforme oggi a disposizione del segmento private, permetta di soddisfare al meglio le esigenze di una più ampia platea di clienti: dagli Affluent agli High-Net-Worth individuals;
- l’introduzione di nuovi modelli di servizio che, nel contesto di un modello saldamente consulente-centrico, permettano di potenziare l’azione del consulente attraverso un maggiore supporto della Banca nella gestione del cliente;
- l’implementazione di un nuovo approccio data-driven di gestione della rete che, partendo da una stima del potenziale di sviluppo dei clienti, dei consulenti e del territorio, e dall’identificazione dei principali gap, guidi l’azione concertata di Banca, manager di rete e consulenti;
- l’innovazione del proprio modello, costruendo sia una banca data-driven, digitale e aperta attraverso lo sviluppo di piattaforme digitali che vadano a migliorare la customer experience, sia implementando la definizione di nuove partnership in specifici ambiti che permettano alla Banca di rafforzare il proprio posizionamento rispetto ai principali trend di contesto;
- il rafforzamento del proprio posizionamento in ambito di sostenibilità, qualificandosi come il punto di riferimento in ambito ESG per i propri stakeholder. In particolare l’impegno sarà principalmente rivolto ad arricchire la value proposition basata sugli SDGs attraverso una continua espansione dell’offerta ESG e la formazione dei consulenti, a creare un ambiente di lavoro che promuova la diversity & inclusion e il work-life balance e infine a contribuire attivamente alla protezione del clima e agire responsabilmente nei confronti della comunità.