Vai al contenuto principale
Trimestrali da record
Trimestrali da record
04 maggio 2023#WeeklyWatch

Trimestrali da record

Fino a questo momento i risultati finanziari delle società sono migliori rispetto alle previsioni.  Negli Usa circa l’80% ha battuto le stime degli analisti sugli utili. L’Europa fa ancora meglio. E gli osservatori stimano utili in crescita anno su anno

La stagione dei risultati finanziari relativi al primo trimestre 2023, iniziata il 5 aprile negli Stati Uniti, è una buona cartina di tornasole per valutare lo stato di salute delle grandi società quotate in Borsa e, più in generale, della tenuta del quadro macroeconomico. La tornata di conti in questa fase è particolarmente attesa visti i timori degli addetti ai lavori sulla possibilità di un rallentamento della crescita degli utili dovuta al deterioramento del quadro economico congiunturale.

La pubblicazione dei principali indicatori economici e delle relative guidance (altro elemento utile per giudicare lo stato di salute e soprattutto le prospettive delle società a medio termine) è in corso da poche settimane. I primi dati significativi sono stati pubblicati a metà aprile dalle principali banche americane (come Jp Morgan, Citi Group, Wells Frago). Ad oggi, nel complesso, hanno riportato circa l’80% delle società dell’S&P 500 e oltre il 50% di quelle dell’Eurostoxx 50.

Il trend che emerge è positivo. Fino a questo momento il trimestre è andato meglio delle previsioni.  Negli Stati Uniti circa l’80% delle società ha battuto le stime degli analisti sugli utili. Nonostante lo scenario macroeconomico, il dato è in aumento rispetto al trimestre precedente, dove il 69,6% delle società aveva riportato utili migliori delle attese.  

Volgendo lo sguardo all’Europa il quadro complessivo è anche migliore. Fino a questo momento il 92% delle società ha registrato utili superiori alle stime con una sorpresa del 13% circa.

Fonte Algebris

Le trimestrali stanno mettendo in evidenza un quadro microeconomico che nonostante un elevato livello di inflazione e un calo delle stime di crescita a livello globale dimostra di avere ancora una buona tenuta”, afferma Corrado Cominotto, responsabile Gestioni Patrimoniali attive di Banca Generali. “Tuttavia nel corso dei prossimi mesi bisognerà valutare se l’incremento dei margini delle imprese dovuto all’aumento dell’inflazione sarà sostenuto da una tenuta dei consumi. Riteniamo per tale motivo che assisteremo a fasi di volatilità sui principali listini azionari”.

Passando a un’analisi sull’intero anno, a fine 2023 gli utili sono attesi in crescita rispetto al 2022, dello 0,6% distribuiti fra il +1,9% dell’Eurozona e il +0,4% per gli Stati Uniti. Gli esperti si attendono una crescita degli utili superiore alla media per il comparto finanziario e dei consumi durevoli (+15%) mentre inferiore alla media per il comparto energetico e delle materie prime.

L'Europa vanta multipli più bassi rispetto agli Usa e in particolare tratta a 12,5 volte gli utili attesi. L’Italia continua a rappresentare uno dei mercati maggiormente a sconto con un rapporto prezzo-utili attesi di 8,30.

Per quanto riguarda il comparto bancario le crisi di alcune banche americane (da Svb a Signature Bank) ed europee (si vedano i casi Credit Suisse) non hanno intaccato i profitti del settore. I venti di recessione che scuotono i mercati europei non sembrano in grado di compromettere un'annata che per molti osservatori e analisti sarà ancora migliore di quella del 2022, anche grazie al rialzo dei tassi che ha spinto il margine di interesse nell’anno appena chiuso: un trend che è proseguito con vigore anche nel 2023.

La spinta alla redditività è dovuta infatti soprattutto a una misura di politica monetaria: il rialzo dei tassi di sconto della Bce, che tra gennaio e marzo è proseguito di circa 100 punti base e oggi ha registrato un nuovo rialzo di un quarto di punto percentuale portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 3,75%, quello sui depositi al 3,25%, e quello sui prestiti marginali al 4%. "Non stiamo facendo una pausa dal rialzo dei tassi, sappiamo che abbiamo ancora una strada da percorrere”, ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde. "Il settore bancario si è dimostrato resiliente ma permangono significativi rischi al rialzo sulle prospettive di inflazione" e la guerra in Ucraina "potrebbe di nuovo aumentare i costi di energia e cibo".

Al contrario è vicina la fine del rialzo dei tassi della Fed che ieri dopo un ulteriore aumento di 0,25% punti base ieri per la prima volta non ha accennato a nuovi rialzi. Tale normalizzazione avrà a tendere un’eco sul margine di interesse delle banche a stelle e strisce che dovranno trovare una nuova spinta per sostenere la redditività.

 

 

Corrado Cominotto, responsabile Gestioni Patrimoniali attive di Banca Generali Corrado Cominotto, responsabile Gestioni Patrimoniali attive di Banca Generali
Le trimestrali stanno mettendo in evidenza un quadro microeconomico che nonostante un elevato livello di inflazione e un calo delle stime di crescita a livello globale dimostra di avere ancora una buona tenuta

Condividi