A brillare è stato invece il comparto che più aveva sofferto l’annus horribilis del 2022 e ha guidato il rally del 2023: Big Tech. Le grandi società tecnologiche Usa hanno riportato risultati sensibilmente superiori alle attese e tra loro si è distinta Meta, la ‘società madre’ di Facebook, Instagram e WhatsApp, che in questo quadro ha sorpreso particolarmente, il cui titolo venerdì scorso ha guadagnato oltre il 20% in seguito all’annuncio di uno stock buyback da 50 miliardi di dollari, e all’introduzione di un dividendo trimestrale, il primo nella sua storia, pari a 50 centesimi ad azione.
Meta, insieme a Tesla, Alphabet, Amazon, Apple, Microsoft e Nvidia, fa parte del gruppo delle ‘Magnifiche 7’, società tecnologiche che sono tra le aziende a più elevata capitalizzazione al mondo, ma che per la natura del loro business in passato hanno privilegiato crescita e investimenti rispetto alla remunerazione degli azionasti. Con Meta, passano a tre le società dei ‘Magnifici Sette’ che pagano dividendi. Anche Apple e Microsoft distribuiscono, infatti, cedole trimestrali ai propri azionisti e Meta è la più ‘giovane’ delle tre, avendo compiuto 20 anni lo scorso mese.
La decisione di Meta ha avviato le speculazioni sulla possibilità che anche altre società tech possano fare lo stesso passo. “È difficile, oggi, prevedere se anche altre società tech decideranno di seguire l’esempio di Meta e annunceranno dividendi in futuro. Secondo alcune stime per il 2024, Alphabet e Amazon sarebbero in grado di distribuire dividendi pari al 20-25% dei loro free cash flows, mentre tipicamente questo livello per le società che fanno parte dell’S&P 500 si aggira intorno al 50-60%”, sottolinea Cominotto.