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Sol Levante, con la futura premier (?) yen e Nikkei sulle montagne russe
16 ottobre 2025#WeeklyWatch

Sol Levante, con la futura premier (?) yen e Nikkei sulle montagne russe

Sanae Takaichi potrebbe essere la prima donna a guidare il governo giapponese. Le sue promesse di stimoli fiscali e un’agenda pro-business hanno fatto volare l’azionario di Tokyo, ma la strada verso la premiership si è fatta tortuosa e i mercati hanno reagito con volatilità

Il mercato giapponese ha vissuto un vero e proprio viaggio sull’ottovolante nelle ultime sedute. L’indice azionario principale di Tokyo, il Nikkei, ha prima accelerato toccando nuovi record storici, per poi ripiegare bruscamente nelle ultime due sedute. La ragione di questa volatilità è tutta nella politica, con l’elezione di Sanae Takaichi alla leadership del partito Liberal Democratico (LDP), che dal 1955 è stato quasi ininterrottamente il pilastro di tutti i governi giapponesi.

L’ascesa alla guida dell’LDP avrebbe dovuto spianare la strada alla 64enne verso la carica di primo ministro (prima donna a rivestire tale carica in Giappone), una circostanza particolarmente apprezzata dal mercato per le posizioni pro-business di Takaichi, tra cui la prospettiva di stimoli fiscali all’economia. La marcia di Takaichi verso la premiership ha però subito una brusca battuta d’arresto: il partito centrista Komeito, storico alleato dell’LDP, ha abbandonato la coalizione, rendendo difficile alla nuova leader ottenere la maggioranza in parlamento. E la reazione del mercato, fino ad allora entusiasta del potenziale arrivo di una Margaret Thatcher del Sol Levante, non si è fatta attendere.

I recenti movimenti del mercato giapponese testimoniano una forte reattività degli investitori alle prospettive di ‘Sanaenomics’. La volatilità resta elevata, soprattutto in presenza di incertezze sulla stabilità della maggioranza parlamentare e sulle tempistiche di implementazione delle misure fiscali su cui puntavano gli investitori”, spiega Francesca Battistelli, Responsabile Gestioni Patrimoniali Personalizzate & Equity di Banca Generali.

Le speranze del mercato

La premier designata ha storicamente promosso una filosofia di politica fiscale espansiva, pur moderando negli ultimi mesi il proprio approccio: l’obiettivo è quello di stimolare la crescita attraverso aumenti di spesa pubblica e incentivi fiscali, mantenendo però la traiettoria di riduzione del debito pubblico rispetto al PIL nel medio termine. Misure chiave in discussione includono l'espansione dei trasferimenti agli enti locali per contenere l’inflazione, l’adozione di crediti d’imposta rimborsabili e la revisione delle imposte su carburanti e redditi, nell’ottica di tutelare il potere d’acquisto delle famiglie”, sottolinea Battistelli.

Al contempo, sul fronte della politica monetaria Takaichi si è mostrata più moderata sulla necessità di ulteriori rialzi dei tassi da parte della BoJ, “preferendo una stretta coordinazione tra politica fiscale e monetaria e segnalando che nuovi aumenti arriveranno solo se sostenuti dalla ripresa dei salari e da segnali di un’inflazione ‘da domanda’ e non causata solo dal deprezzamento dello yen. Un approccio accomodante che potrebbe mantenere volatile il mercato dei titoli di Stato e avere importanti implicazioni sull’andamento della valuta”, aggiunge l’esperta.

Il ruolo della valuta e dei titoli di Stato

L’andamento dello yen e dei titoli di Stato giapponesi rimane infatti un osservato speciale. Anni di politica monetaria ultra-accomodante hanno portato la valuta nipponica a un forte deprezzamento negli anni, mentre i rendimenti sui bond sovrani hanno ricominciato a salire dopo che la banca centrale ha iniziato ad alzare i tassi a inizio 2024 per combattere l’inatteso ritorno dell’inflazione.

Il deprezzamento dello yen è stato accentuato dalla vittoria di Takaichi e dalla prospettiva di politiche fiscali espansive ritardate da compromessi. Le previsioni del consenso degli analisti per i prossimi trimestri vedono una tendenza al rafforzamento del dollaro rispetto allo yen, per la differenza tra i tassi e la continua uscita di flussi d’investimento da parte degli operatori giapponesi. Al tempo stesso, i rendimenti dei titoli di Stato dovrebbero continuare a salire gradualmente soprattutto sulle scadenze lunghe, a causa delle aspettative di maggior deficit e inflazione da import”, spiega Battistelli.

Questi trend di volatilità della valuta e la possibilità di una ulteriore stretta monetaria da parte della BoJ, in caso di eccessivo deprezzamento dello yen e rilevanti pressioni sui prezzi, “rimangono rischi chiave per gli investitori istituzionali, soprattutto in vista degli appuntamenti macro e della visita del presidente Trump a fine ottobre”, aggiunge l’esperta di Banca Generali.

I settori da tenere sott’occhio

Se Takaichi riuscisse a spuntare l’elezione a premier e a portare avanti la sua agenda di politica economica, seppur scendendo a compromessi, “alcuni settori direttamente collegati alle priorità strategiche del governo sarebbero particolarmente promettenti”, spiega Battistelli:

  • Difesa e sicurezza nazionale: in particolare, società legate alla difesa, intelligence e infrastrutture critiche, che dovrebbero beneficiare di politiche di rafforzamento della sicurezza e di un crescente allineamento con gli USA;
  • Tecnologia, semiconduttori, cloud e data center: l’accento posto su sovranità tecnologica e sicurezza digitale orienterà flussi e incentivi verso aziende esportatrici di beni e servizi tech, così come fornitori di infrastrutture IT;
  • Energia e filiera delle rinnovabili: investimenti in produzione e trasmissione energetica, con focus su resilienza e autosufficienza, diventeranno centrali nel piano di crescita;
  • Large cap e multinazionali: le società esposte alla domanda estera sono favorite nel breve dalla debolezza dello yen e dal contesto internazionale, mentre nel 2026 si prevede una rotazione verso titoli legati alla ripresa del consumo interno, man mano che gli effetti espansivi della politica fiscale si faranno sentire.

Tuttavia, la formazione del governo si annuncia complessa: la ricerca di partner di coalizione, la rottura della storica alleanza con il partito centrista Komeito e la necessità di compromessi su singoli provvedimenti “rischiano di rallentare notevolmente la tempistica sulle misure di rilancio e sulla finalizzazione del bilancio supplementare, con potenziali ricadute negative sulla reattività economica. Le logiche di coalizione, il riorientamento delle politiche economiche e la reazione dei mercati rendono particolarmente delicato questo passaggio, che arriva mentre le pressioni internazionali e il contesto macro-globale si fanno più stringenti”. Uno scenario ad alto rischio di volatilità, amplificata dall’effetto valutario, “a cui approcciarsi con l’aiuto della gestione attiva”, conclude l’esperta.

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