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UK: il governo Starmer e la sterlina alla prova del bilancio
18 novembre 2025#WeeklyWatch

UK: il governo Starmer e la sterlina alla prova del bilancio

A fine mese l’esecutivo laburista britannico presenterà il ‘Budget d’Autunno’. Il mercato si attende più tasse ma soprattutto una politica fiscale chiara e determinata, per ristabilire la credibilità di sterlina e titoli di Stato, ancora osservati speciali dopo la crisi del 2022

Nel Regno Unito la data da evidenziare in rosso è il 26 novembre, quando il governo laburista del Premier Keir Starmer e in particolare Cancelliera dello Scacchiere Rachel Reeves vareranno una delle leggi di bilancio (o budget) più attese, delicate e osservate degli ultimi anni. Le decisioni di questo 2025 in materia di conti pubblici potrebbero infatti decretare la traiettoria di sterlina e titoli di Stato britannici per i prossimi anni.

Il ‘Budget d’Autunno’, equivalente britannico della nostra legge di bilancio, è il principale appuntamento di programmazione fiscale e finanziaria del Regno Unito, in cui vengono definite le strategie su tasse, spesa pubblica e politiche economiche. Ogni anno la presentazione del ‘Budget d’Autunno’ è un importante test di affidabilità verso investitori e osservatori internazionali.

Negli ultimi anni, la politica fiscale britannica ha fatto vivere momenti di forte tensione ai mercati, in particolare nel 2022, quando il cosiddetto ‘mini-budget’ dell’allora premier Liz Truss ha generato una violenta ondata di volatilità sui titoli di Stato del Regno Unito. Da allora, “l’attenzione degli investitori internazionali sulla sostenibilità del debito pubblico britannico è cresciuta, rendendo cruciale per il governo ristabilire la fiducia dei mercati e garantire la solidità dei conti nel medio-lungo termine”, spiega Generoso Perrotta, Head of Financial Advisory di Banca Generali.

Le attese sul budget 2025

Il governo laburista Starmer, in carica ormai da poco più di un anno, ha promesso di mantenere una politica di bilancio rigorosa e di mantenere in equilibrio i conti pubblici, a costo di aumentare le tasse. Per questo, il fulcro della manovra sarà una stretta in termini di politica fiscale, con un impatto atteso tra 25 e 35 miliardi di sterline.

Tra le opzioni a disposizione, l’aumento delle imposte sul reddito e il congelamento delle soglie fiscali sono considerati gli strumenti a cui il Governo farà ricorso con maggiore probabilità”, spiega Perrotta. Questa scelta, prosegue l’esperto, “consente di reperire risorse in modo rapido e progressivo, colpendo maggiormente i redditi più alti e riducendo il rischio di effetti collaterali sull’economia reale. Inoltre, l’esecutivo punta ad adottare una linea chiara e coerente per rassicurare i mercati sulla capacità del Paese di affrontare il tema del debito pubblico in modo strutturale e responsabile, evitando misure frammentarie che potrebbero essere lette dagli investitori internazionali come segnale di incertezza o mancanza di visione”.

Altre ipotesi di misure per reperire maggiori risorse, come l’aumento dell’IVA o delle tasse sugli utili delle imprese presentano infatti criticità più evidenti. “L’IVA rischierebbe di alimentare l’inflazione in una fase già delicata, mentre un incremento della tassazione sulle aziende potrebbe penalizzare la competitività e la crescita”, sottolinea l’esperto di Banca Generali.

Le stime degli analisti indicano che questa stretta potrebbe pesare sul PIL per circa lo 0,25-0,4% nel periodo di massimo impatto (2026-2028), ma la prevista riduzione dei tassi d’interesse da parte della Bank of England dovrebbe attenuare il contraccolpo, favorendo una crescita che, secondo le proiezioni, potrebbe attestarsi all’1,4% nel 2026 e all’1,9% nel 2027.

I potenziali impatti su Gilt e sterlina

Negli ultimi anni, i titoli di Stato britannici hanno dovuto fare i conti con un premio per il rischio elevato, soprattutto dopo la volatilità seguita al già citato ‘mini-budget’ del 2022.

Per questo, spiega Perrotta, “una manovra credibile e rigorosa potrebbe ridurre questo premio, favorendo un calo dei rendimenti, in particolare sulle scadenze lunghe, con effetti positivi sul costo del capitale e sulla valutazione degli asset finanziari domestici. Al contrario, una legge di bilancio percepita dagli investitori come poco coraggiosa rischierebbe di alimentare nuova volatilità sui Gilt, con un possibile aumento degli spread e del costo del debito”.

Dal budget presentato dal governo Truss nel 2022, sia il FTSE250 che i Gilt hanno riflesso un premio per il rischio più elevato

Allo stesso modo, anche la sterlina resta sensibile alle scelte di politica fiscale.

Un budget credibile potrebbe sostenere la valuta o almeno limitarne la volatilità. Tuttavia, la prospettiva di una politica monetaria più accomodante – con possibili tagli dei tassi da parte della Bank of England già a fine anno – rappresenta un fattore di pressione al ribasso sulla sterlina, soprattutto in presenza di segnali di rallentamento economico”; aggiunge l’esperto.

Nel complesso “il successo della manovra britannica si misurerà sulla fiducia che saprà generare tra investitori e operatori. Una politica fiscale credibile può ridurre i premi per il rischio, stabilizzare i mercati e creare le condizioni per una ripresa più solida. Al contrario, scelte percepite come insufficienti rischiano di mantenere elevati i premi per il rischio e di penalizzare la capacità del Regno Unito di attrarre capitali e investimenti”, con un impatto anche sulla sterlina, conclude Perrotta.

Generoso Perrotta, Head of Financial Advisory di Banca Generali Generoso Perrotta, Head of Financial Advisory di Banca Generali
Dal 2022, l’attenzione degli investitori internazionali sulla sostenibilità del debito pubblico britannico è cresciuta, rendendo cruciale per il governo ristabilire la fiducia dei mercati e garantire la solidità dei conti nel medio-lungo termine

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