Ma quali sono le conseguenze della crescita dello spread sui conti pubblici di un paese molto indebitato come il nostro?
Se il rendimento dei Btp cresce, ovviamente, lo Stato Italiano deve pagare maggiori interessi quando emette sul mercato nuovi Buoni del Tesoro per finanziarsi e per coprire il proprio deficit.
L’economista Carlo Cottarelli, direttore dell'Osservatorio sui Conti pubblici italiani dell’Università Cattolica (che in passato è stato Commissario per il governo alla spending review e ha lavorato per il Fondo Monetario Internazionale), ha calcolato in tre miliardi di euro in un anno il maggior onere per lo Stato derivante da un aumento di un punto percentuale degli interessi sul debito.
Si tratta dunque di una cifra non elevatissima se rapportata alla spesa pubblica totale italiana. Tuttavia, per Cottarelli c’è da preoccuparsi se l’aumento dello spread procedesse nelle prossime settimane più spedito del previsto.
Angelo Baglioni, professore ordinario di Economia Politica alla Cattolica auspica un po’ più di chiarezza sugli strumenti che la Bce utilizzerà in futuro per stabilizzare il mercato, in assenza del Quantitative Easing. Su questo punto, l’economista della Cattolica ritiene che Lagarde non abbia dato spiegazioni esaurienti. “Annunci così vaghi non giovano alla credibilità della banca centrale, e il crollo dei mercati di borsa avvenuto il giorno dell’annuncio, unitamente all’ampliamento degli spread, lo dimostra”, sostiene Baglioni.