Proprio il settore tech e in dettaglio le “Magnifiche 7”, le grandi multinazionali della tecnologia che ormai da quasi tre anni stanno guidando l’andamento dei mercati, restano il punto focale di interesse per investitori, analisti e risparmiatori. Per queste aziende, “è previsto un incremento degli utili pari a +14%, che si confronta con il +8% circa di tutte le altre società che costituiscono l’indice”, spiega Cominotto.
In particolare, tra le Big Tech che hanno pubblicato i risultati nelle scorse ore, Alphabet Inc. e Microsoft Corp hanno superato le aspettative degli investitori rispetto a crescita degli utili e ricavi, mentre Meta Platforms Inc. ha mostrato dati sostanzialmente allineati alle previsioni degli analisti.
Il tema clou, però, è quello degli investimenti, in particolare nel segmento dell’Intelligenza Artificiale. Molti osservatori hanno sollevato dubbi sulla sostenibilità di tale spesa per investimenti in conto capitale (Capex) e sulla loro capacità di generare un sufficiente ritorno sull’investimento.
“Questo è il tema cruciale a cui guarda il mercato. Le tre aziende hanno accumulato complessivamente circa 78 miliardi di dollari in spese in conto capitale lo scorso trimestre e si aspettano un loro incremento per il 2026. Si tratta di un aumento dell'89% rispetto a un anno fa”, sottolinea il gestore di Banca Generali.
Nello specifico, Google ha aumentato per la seconda volta le spese in conto capitale per il 2025, stimandole in un intorno tra $91-$93 miliardi (contro gli $85 previsti dagli analisti), alla luce della crescita della domanda per i servizi cloud.
Le società indicano “una continua necessità di costruire e potenziare le infrastrutture necessarie a supportare data centers, AI, machine learning e computing avanzato. Ulteriori conferme future riguardo i risultati delle Magnifiche 7 maggiore chiarezza sull’effettiva sostenibilità delle ingenti spese per gli sviluppi AI in termini di profittabilità”, sottolinea Cominotto.