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Trimestrali al via, lo sguardo resta fisso su AI e Big Tech
30 ottobre 2025#WeeklyWatch

Trimestrali al via, lo sguardo resta fisso su AI e Big Tech

Le società Usa ed Europee stanno riportando i risultati del 3° trimestre. Negli Usa i profitti salgono e rassicurano i mercati orfani dei dati macro a causa dello shutdown, mentre l’Europa è in affanno. Ma il tema clou restano gli investimenti in AI

La stagione delle trimestrali è entrata nel vivo, in particolare negli Stati Uniti, dove circa un terzo delle aziende dell’S&P 500 ha già pubblicato i risultati.

Gli investitori guardano con attenzione ai conti delle grandi società americane per avere indicazioni sull’andamento dell’economia reale, investimenti e consumi in primis, in una fase in cui lo shutdown del governo federale americano sta fermando la pubblicazione di molti dati macroeconomici. Una mancanza di dati che anche il presidente della Fed, Jerome Powell, ha definito “una nebbia” in cui siamo costretti a guidare.

L’osservato speciale dei mercati rimane però il settore tecnologico Usa, con le Big Tech al centro del rally che ha da un lato portato il mercato azionario sui massimi, ma dall’altro sollevato più di un dubbio sulla possibilità di una “bolla dell’AI”.

Un trend positivo per gli utili

Finora, l’87% delle aziende ha riportato utili per azione (EPS) superiori alle attese; se questo dato venisse confermato per l’intero terzo trimestre, rappresenterebbe la migliore performance da oltre quattro anni. Ad oggi, gli utili delle società dell’S&P 500 risultano in crescita del 7,6% rispetto alle stime degli analisti, un dato sia superiore alla media decennale (+7%), ma non così buono come nel periodo post-pandemia (+8,4%). Questo suggerisce una performance solida, ma meno sorprendente rispetto ai recenti trend degli anni successivi al Covid”, commenta Corrado Cominotto, Responsabile delle Gestioni patrimoniali attive di Banca Generali.

Complessivamente, gli analisti si attendono per le società dell’indice S&P500 una crescita degli utili attorno al 10,4%, dato che salirebbe all’ 11,2% se fosse escluso il settore energetico, attualmente il comparto più in difficoltà.

Se confermato, questo rappresenterebbe il nono trimestre consecutivo di crescita su base annua, segnalando una resilienza significativa delle aziende americane in un contesto macroeconomico caratterizzato da un’elevata volatilità nel corso dell’anno”, principalmente a causa delle incertezze sul fronte della politica commerciale, prosegue Cominotto.

Nello specifico, il settore tecnologico e quello finanziario si distinguono per le più elevate stime di crescita degli utili, rispettivamente con valori pari a +23,6% e 21,2% circa. Diversamente, il settore energetico rimane il più penalizzato, con il -6,1% alla luce dell’andamento del prezzo del petrolio sceso a quota 64 dollari.

Tech, gli investimenti in AI osservati speciali

Proprio il settore tech e in dettaglio le “Magnifiche 7”, le grandi multinazionali della tecnologia che ormai da quasi tre anni stanno guidando l’andamento dei mercati, restano il punto focale di interesse per investitori, analisti e risparmiatori. Per queste aziende, “è previsto un incremento degli utili pari a +14%, che si confronta con il +8% circa di tutte le altre società che costituiscono l’indice”, spiega Cominotto.

In particolare, tra le Big Tech che hanno pubblicato i risultati nelle scorse ore, Alphabet Inc. e Microsoft Corp hanno superato le aspettative degli investitori rispetto a crescita degli utili e ricavi, mentre Meta Platforms Inc. ha mostrato dati sostanzialmente allineati alle previsioni degli analisti.

Il tema clou, però, è quello degli investimenti, in particolare nel segmento dell’Intelligenza Artificiale. Molti osservatori hanno sollevato dubbi sulla sostenibilità di tale spesa per investimenti in conto capitale (Capex) e sulla loro capacità di generare un sufficiente ritorno sull’investimento.

Questo è il tema cruciale a cui guarda il mercato. Le tre aziende hanno accumulato complessivamente circa 78 miliardi di dollari in spese in conto capitale lo scorso trimestre e si aspettano un loro incremento per il 2026. Si tratta di un aumento dell'89% rispetto a un anno fa”, sottolinea il gestore di Banca Generali.

Nello specifico, Google ha aumentato per la seconda volta le spese in conto capitale per il 2025, stimandole in un intorno tra $91-$93 miliardi (contro gli $85 previsti dagli analisti), alla luce della crescita della domanda per i servizi cloud.

Le società indicano “una continua necessità di costruire e potenziare le infrastrutture necessarie a supportare data centers, AI, machine learning e computing avanzato. Ulteriori conferme future riguardo i risultati delle Magnifiche 7 maggiore chiarezza sull’effettiva sostenibilità delle ingenti spese per gli sviluppi AI in termini di profittabilità”, sottolinea Cominotto.

L’Europa in ritardo

Per quanto riguarda l’Europa, invece, “il tasso stimato di crescita degli utili è notevolmente inferiore, con un valore di +0,2% per lo STOXX 600 nel terzo trimestre. Solamente 4 dei 10 settori che compongono l’indice europeo presentano un aumento degli utili rispetto all’anno precedente. In particolare, il settore immobiliare è caratterizzato dalle più alte previsioni sui tassi di crescita (+4,9%) in contrapposizione con quello energetico, il quale influenza negativamente anche il Vecchio Continente (-6,1%)”, spiega Cominotto.

Ancora una volta, lo scenario descritto dalle trimestrali societarie è variegato per settori e geografie. Una dispersione che, insieme alle incertezze sull’andamento complessivo dell’economia Usa (la “nebbia” evocata da Powell) e i dubbi sulle prospettive degli investimenti monstre nel settore tech, suggeriscono “un approccio di gestione attiva rivolto ad identificare rischi e opportunità nei mercati azionari, in modo da affrontare in maniera più efficiente le turbolenze a cui si può andare incontro”, conclude Cominotto.

Corrado Cominotto, Responsabile delle Gestioni patrimoniali attive di Banca Generali Corrado Cominotto, Responsabile delle Gestioni patrimoniali attive di Banca Generali
Ad oggi, gli utili delle società dell’S&P 500 risultano in crescita del 7,6% rispetto alle stime degli analisti, un dato sia superiore alla media decennale (+7%). Se confermato, questo rappresenterebbe il nono trimestre consecutivo di crescita su base annua, segnalando una resilienza significativa delle aziende americane in un contesto macroeconomico caratterizzato da un’elevata volatilità nel corso dell’anno

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