I primi riscontri in questo senso sono arrivati dai giganti di Wall Street, le grandi banche e istituzioni finanziarie statunitensi, come BlackRock, Wells Fargo e Citigroup.
Le attese sui risultati del 2° trimestre delle società che comprendono l’indice sono positive ma caratterizzate da un’elevata dispersione tra i vari settori, commenta Cominotto.
“Si può notare una differenza tra le componenti dell’S&P500 in termini di aspettative di crescita degli utili. In particolare, le cosiddette Magnifiche 7 vedono un incremento poco sotto il 15%, comparato al 2% relativo alle altre società che costituiscono l’indice. Anche su base annuale tra i settori più promettenti a livello di crescita di utili emerge quello tecnologico con un valore pari al 18% circa, in contrapposizione a quello energetico con un valore del -14%, settore implicitamente influenzato dall’andamento del prezzo del petrolio, passato rispettivamente dai 76 dollari come media del 2024 ai 67 dollari al barile attuali”, spiega il gestore di Banca Generali.
Per quanto riguarda la media degli utili attesi a livello annuale è prevista in USA al 9%, al ribasso confrontata con le stime di inizio anno che la vedevano al di sopra della soglia del 10%. Le stime per il 2025 in Europa si attestano al 2,5% circa.
Complessivamente le stime di crescita degli utili per l’indice S&P500 vede stime sul secondo trimestre attese attorno al 5,7%, un dato che al netto del settore energetico salirebbe al 7,5%.