Vai al contenuto principale
Trump-bis al via, come reagiscono i mercati
Trump-bis al via, come reagiscono i mercati
23 gennaio 2025#WeeklyWatch

Trump-bis al via, come reagiscono i mercati

Il secondo mandato del presidente Usa inizia con i mercati azionari, il dollaro e Bitcoin ai massimi, ma anche con incertezze su inflazione e dazi che potrebbero creare volatilità. La view dell’asset management di Banca Generali

È iniziato il Trump-bis, il secondo mandato presidenziale di Donald Trump, che si è insediato ufficialmente alla Casa Bianca questo lunedì. Un evento la cui importanza sullo scenario internazionale non ha certo bisogno di essere sottolineato e che avrà un impatto importante anche a livello economico-finanziario, non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo.

I mercati stanno cercando, come di consueto, di prezzare in anticipo questo impatto atteso, in base alle indicazioni che lo stesso Trump ha dato prima e dopo la campagna elettorale e ai precedenti visti nel corso del primo mandato del tycoon, tra il 2017 e il 2020.

Con l'insediamento dell'amministrazione Trump negli Stati Uniti, i mercati finanziari stanno mostrando segnali di adattamento e anticipazione delle nuove politiche economiche che si sono concretizzati con un rialzo sia del mercato azionario sia dei tassi a medio e lungo termine”, oltre a un rafforzamento delle quotazioni del dollaro americano, spiega Andrea Mongardini, portfolio manager di Banca Generali.

Dazi, inflazione e super-dollaro

Al centro dell’attenzione di tutti gli osservatori c’è la politica commerciale americana sotto Donald Trump. Il primo mandato del presidente è stato caratterizzato dalla guerra dei dazi con la Cina, che tra il 2018 e il 2019 ha creato non poca volatilità sui mercati. Durante la campagna elettorale degli scorsi mesi, Trump non ha mancato di utilizzare una retorica aggressiva sul tema del commercio internazionale, promettendo dazi e tariffe nei confronti di diversi Paesi: dal Messico al Canada, dall’Unione Europea alla Cina.

Questi elementi, insieme ai segnali che il mercato del lavoro Usa rimane forte e alle attese di una solida crescita economica, alimentano i timori che l’inflazione possa rialzare la testa negli Stati Uniti.

Le stime degli analisti vedono l’economia statunitense crescere ad un ritmo del 2,5% circa anche nel 2025. Ed è possibile che le politiche economiche del nuovo governo possano portare ad un’accelerazione dell’inflazione. Questo ha contribuito a far rivedere al mercato le aspettative circa le prossime mosse della Federal Reserve, per la quale ora viene prezzato un solo taglio dei tassi da qui alla fine dell’anno. Questo ha contribuito all’innalzamento del rendimento del Treasury decennale che è arrivato a toccare il 4,70% circa”, spiega Mongardini.

Tutti questi elementi, tra cui l’elevato differenziale di crescita tra gli Stati Uniti e il resto del mondo, hanno fatto in modo che, dall’elezione di Trump, il dollaro si sia “apprezzato rispetto alle principali valute a livello globale. In particolare, la moneta americana si è apprezzata del 5% contro l’euro. Tuttavia, è da notare come il neo-insediato presidente americano nella sua precedente esperienza alla Casa Bianca avesse più volte osteggiato una valuta americana troppo forte, quindi, bisognerà prestare cautela viste le valutazioni attuali”, avverte il gestore di Banca Generali.

Azionario, Wall Street corre

Anche Wall Street sta reagendo positivamente all'insediamento della nuova amministrazione. Gli indici azionari, come il Dow Jones e l'S&P 500, hanno registrato rialzi significativi dopo le elezioni. Il mercato americano rimane supportato da una crescita attesa degli EPS per quest’anno di circa il 14,5% e da dati macroeconomici che prevedono una crescita del PIL ancora sostenuta per il 2025.

Le aspettative di deregulation e incentivi fiscali alle società stanno alimentando l'ottimismo tra gli investitori, spingendo i prezzi delle azioni sui massimi storici. Tuttavia, anche in questo caso bisognerà essere selettivi visti i livelli di valutazione raggiunti dal mercato americano e la probabile volatilità derivante dalle dichiarazioni del presidente Trump”, che hanno già dimostrato di poter cogliere di sorpresa i mercati nel corso del primo mandato, aggiunge Mongardini.

Nel complesso, prosegue il gestore di Banca Generali, “l'America continuerà a beneficiare della forte esposizione alla tecnologia e di un settore petrolifero che trae vantaggio dagli ordini esecutivi appena approvati, a scapito delle società legate alla transizione energetica. In particolare, nel discorso di insediamento Trump ha dichiarato che mira ad incrementare la produzione di combustibili fossili, dichiarando una ‘emergenza energetica’ nazionale e promettendo di annullare il divieto di nuove trivellazioni offshore imposto da Joe Biden”.

Il boom delle criptovalute

Tra gli asset che hanno reagito con entusiasmo all’elezione e ora all’insediamento di Trump spiccano le criptovalute e, in particolare, Bitcoin.

Il tycoon durante la campagna elettorale ha proposto la creazione di una riserva strategica di Bitcoin da parte del governo federale statunitense, oltre a nominare in posizioni strategiche diversi funzionari favorevoli agli asset digitali, come il neopresidente della Sec Paul Atkins.

Di conseguenza la criptovaluta per antonomasia è stato uno degli asset più performanti del 2024, con il prezzo che per la prima volta ha superato i 100.000 dollari e segnato un rialzo di oltre il 150%. Nelle ultime settimane le quotazioni del bitcoin sono ulteriormente salite, toccando brevemente un nuovo massimo storico a 109.000 dollari.

Conclusioni

Nel complesso, anche se i mercati sembrano aspettarsi nel complesso che le politiche della nuova amministrazione Usa spingano la crescita americana e i profitti delle imprese, le incertezze su politica commerciale, inflazione e tassi non sono poche e potrebbero generare una volatilità maggiore di quella che si è viste nel 2024.

Inoltre, a fronte dei forti guadagni di molti asset “negli ultimi due anni, sarà fondamentale fare una corretta selezione all'interno delle singole asset class, rivolgendosi a professionisti che possano identificare le migliori opportunità di mercato”, conclude Mongardini.

Andrea Mongardini, portfolio manager di Banca Generali Andrea Mongardini, portfolio manager di Banca Generali
Le aspettative di deregulation e incentivi fiscali alle società stanno alimentando l'ottimismo tra gli investitori, spingendo i prezzi delle azioni sui massimi storici. Tuttavia, anche in questo caso bisognerà essere selettivi visti i livelli di valutazione raggiunti dal mercato americano e la probabile volatilità derivante dalle dichiarazioni del presidente Trump