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Metalli preziosi, cosa può fermare il rally?
20 ottobre 2025#WeeklyWatch

Metalli preziosi, cosa può fermare il rally?

Oro e argento hanno inanellato una serie di record storici impressionanti negli ultimi mesi. Ma non mancano i fattori in grado di invertire il trend. Dalla politica monetaria alla domanda industriale, passando per le valute asiatiche, i sei fattori che possono minacciare i metalli preziosi.

Negli ultimi mesi, il mercato dei metalli preziosi ha vissuto una fase di entusiasmo senza precedenti: i prezzi di oro e argento hanno aggiornato più volte i massimi storici. Un trend che è al tempo stesso causa e conseguenza di profondi cambiamenti dell’economia globale, in cui oro e argento stanno assumendo un diverso ruolo rispetto al passato recente.

Questo rally è infatti “il risultato di una serie di forze di mercato, sia strutturali sia congiunturali, che stanno ridefinendo la domanda e l’offerta dei metalli preziosi”, spiega Generoso Perrotta, Head of Financial Advisory di Banca Generali.

Cosa spinge i prezzi

I record dell’oro sono motivati in primo luogo dalla ricerca di sicurezza. Il metallo giallosi è infatti confermato bene rifugio per eccellenza, ruolo in cui ha un primato storico senza eguali, nell’attuale contesto di forte incertezza economica e geopolitica. La domanda è arrivata da più fronti: le banche centrali hanno aumentato le riserve, mentre investitori istituzionali e retail hanno incrementato gli acquisti, spesso per proteggersi dall’inflazione e dalla svalutazione delle valute locali, soprattutto in Asia”, spiega Perrotta.

A questo si è aggiunto il boom degli strumenti finanziari legati all’oro, come gli ETF, che hanno registrato flussi record e contribuito a sostenere i prezzi dell’oro fisico.

Anche l’argento ha beneficiato di una domanda robusta, in questo caso non solo finanziaria ma anche industriale.

Il metallo bianco è diventato, negli ultimi anni, sempre più strategico per la transizione energetica, grazie al suo impiego nei pannelli fotovoltaici e in altre tecnologie. Tuttavia, proprio in questo settore si sta assistendo a una svolta: i progressi tecnologici stanno riducendo la quantità di argento necessaria per ogni pannello, e la domanda industriale potrebbe aver raggiunto il picco nel 2025. Nonostante ciò, il mercato dell’argento resta in deficit, perché la produzione delle miniere non riesce a colmare il gap con la domanda”, prosegue l’esperto di Banca Generali.

Cosa potrebbe cambiare lo scenario?

Nonostante il contesto attuale sia favorevole, il mercato dei metalli preziosirimane esposto a una serie di fattori che potrebbero modificarne radicalmente l’andamento. Alcuni rischi sono più concreti di altri, ma tutti meritano attenzione”, avverte Perrotta.

Gli elementi da tenere monitorati sono sei:

  • Un primo elemento da tenere d’occhio è la politica monetaria statunitense. Se l’inflazione negli Stati Uniti rialzasse al testa in modo deciso, la Federal Reserve potrebbe adottare una politica monetaria più restrittiva, con un alt al ciclo di taglio dei tassi appena avviato o addirittura alzando i tassi d’interesse reali. In tal caso, “oro e argento potrebbero perdere parte del loro appeal. In passato, infatti, ogni volta che i rendimenti reali sono saliti, i metalli preziosi hanno subito una battuta d’arresto”, perché diventano meno competitivi rispetto ad altri asset che offrono rendimento sotto forma di cedole, come le obbligazioni, o strumenti monetari a breve termine.
  • Un altro fattore, prosegue Perrotta, “riguarda le valute asiatiche, in particolare yen e renminbi. La debolezza di queste valute ha spinto molti risparmiatori in Asia a rifugiarsi nell’oro. Se però dovesse verificarsi un’inversione di tendenza e un apprezzamento di queste monete, la domanda asiatica di oro potrebbe ridursi sensibilmente, con effetti immediati sulle quotazioni”.
  • Inoltre, “non va sottovalutato il ruolo degli strumenti finanziari. Gli afflussi record verso ETF e fondi legati ai metalli preziosi hanno avuto un impatto determinante sui prezzi. Tuttavia, la domanda finanziaria è spesso volatile e legata al sentiment degli investitori: se dovesse cambiare il clima sui mercati, anche solo temporaneamente, potremmo assistere a una correzione dei prezzi”, aggiunge l’esperto di Banca Generali.
  • Un altro elemento che potrebbe cambiare lo scenario viene dal fronte dell’offerta. “I prezzi elevati potrebbero spingere i produttori a vendere maggiori quantità di metallo, magari attraverso contratti a termine a prezzo prefissato per bloccare i profitti. Anche se la capacità produttiva non può aumentare dall’oggi al domani, un cambiamento nelle strategie di vendita potrebbe comunque influenzare l’equilibrio tra domanda e offerta”, in una direzione meno supportiva dei prezzi.
  • Per quanto riguarda specificamente l’argento, la domanda industrialerappresenta un punto di attenzione. La transizione tecnologica nel fotovoltaico, con pannelli sempre più efficienti e meno ‘affamati’ di argento, potrebbe ridurre uno dei principali motori del deficit di mercato. Se questa tendenza dovesse accelerare, il sostegno dato dalla domanda industriale potrebbe progressivamente venire meno”, continua Perrotta.
  • Infine, il quadro geopoliticoresta un’incognita. Un eventuale miglioramento delle relazioni tra Stati Uniti e Cina, o una riduzione delle tensioni internazionali, ad esempio in Ucraina e Medio Oriente potrebbe diminuire l’attrattiva di oro e argento come beni rifugio. Al momento, però, il contesto globale appare ancora incerto e non si intravedono segnali di una distensione imminente”, aggiunge l’esperto.

Oro e argento stanno beneficiando di una fase storica, sostenuta da una domanda robusta e da una serie di fattori macroeconomici e geopolitici. Tuttavia, il quadro “resta fragile e soggetto a possibili inversioni di tendenza, soprattutto se dovessero cambiare le condizioni monetarie o il sentiment degli investitori”. Chi investe nei metalli preziosi, sia direttamente sia attraverso strumenti finanziari come gli ETF, “deve quindi monitorare con attenzione le mosse delle banche centrali, l’andamento delle valute, i flussi finanziari e le evoluzioni tecnologiche nei settori industriali chiave. In un contesto così dinamico, prudenza, gestione attiva e diversificazione restano le strategie migliori per affrontare le sfide dei prossimi mesi”, conclude Perrotta.

Generoso Perrotta, Head of Financial Advisory di Banca Generali Generoso Perrotta, Head of Financial Advisory di Banca Generali
Il metallo bianco è diventato, negli ultimi anni, sempre più strategico per la transizione energetica, grazie al suo impiego nei pannelli fotovoltaici e in altre tecnologie. Tuttavia, proprio in questo settore si sta assistendo a una svolta

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