I record dell’oro sono motivati in primo luogo dalla ricerca di sicurezza. Il metallo giallo “si è infatti confermato bene rifugio per eccellenza, ruolo in cui ha un primato storico senza eguali, nell’attuale contesto di forte incertezza economica e geopolitica. La domanda è arrivata da più fronti: le banche centrali hanno aumentato le riserve, mentre investitori istituzionali e retail hanno incrementato gli acquisti, spesso per proteggersi dall’inflazione e dalla svalutazione delle valute locali, soprattutto in Asia”, spiega Perrotta.
A questo si è aggiunto il boom degli strumenti finanziari legati all’oro, come gli ETF, che hanno registrato flussi record e contribuito a sostenere i prezzi dell’oro fisico.
Anche l’argento ha beneficiato di una domanda robusta, in questo caso non solo finanziaria ma anche industriale.
“Il metallo bianco è diventato, negli ultimi anni, sempre più strategico per la transizione energetica, grazie al suo impiego nei pannelli fotovoltaici e in altre tecnologie. Tuttavia, proprio in questo settore si sta assistendo a una svolta: i progressi tecnologici stanno riducendo la quantità di argento necessaria per ogni pannello, e la domanda industriale potrebbe aver raggiunto il picco nel 2025. Nonostante ciò, il mercato dell’argento resta in deficit, perché la produzione delle miniere non riesce a colmare il gap con la domanda”, prosegue l’esperto di Banca Generali.