Tuttavia, il rally che sta vivendo l’oro non manca di altre apparenti anomalie. Infatti, pur in un contesto di prezzi in rialzo e di record storici, il trend della domanda su alcuni strumenti finanziari è opposto. In particolare, gli Etf sull'oro fisico anche a febbraio hanno visto prevalere i riscatti, con flussi negativi a livello mondiale per 49 tonnellate (a 3.126 tonnellate, il minimo da ottobre 2020), secondo in dati del World Gold Council. In questo caso, come da trend recente, le vendite si sono concentrate negli Usa e in Europa, mentre l'Asia è l'unica regione al mondo in cui il mercato degli Etf sull'oro è in crescita.
“Nonostante le ragioni di questo rally siano più che altro finanziarie, come abbiamo visto, non è assolutamente da sottovalutare la domanda fisica del metallo prezioso che è in costante crescita dettata dagli acquisti delle Banche Centrali che solo nel mese di febbraio hanno effettuato acquisti per circa 40 tonnellate. Di questi acquisti 12 tonnellate sono arrivate dalla Cina, che è al 16° mese consecutivo di acquisti”, spiega Longhi.
Alcune forze a sostegno delle quotazioni dell’oro sono invece molto meno visibili agli occhi degli investitori. Secondo quanto riportato dalla stampa internazionale, una quota crescente delle transazioni di oro fisico si è spostata al di fuori dei mercati regolamentati e talvolta anche percorre anche canali non del tutto legali. È in buona parte conseguenza delle sanzioni contro la Russia, il secondo produttore mondiale di oro, con oltre 300 tonnellate prodotte ogni anno. Mosca è stata in gran parte tagliata fuori dai canali tradizionali di scambio dell’oro dopo aver invaso l’Ucraina nel 2022, ma non ha smesso di partecipare al mercato globale attraverso canali alternativi.