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Banca Generali per il terzo anno consecutivo tra i supporter principali del FAI - Fondo Ambiente Italiano nella straordinaria iniziativa delle "Giornale FAI di Primavera". Sabato 19 e domenica 20 marzo 2016, grazie anche al sostegno della Banca, verranno predisposte le aperture di oltre 900 luoghi esclusivi che rappresentano alcune delle meraviglie del patrimonio culturale del Paese.
Il connubio tra la prima banca private, per qualità del servizio e innovazione in Italia, e il FAI diventa in quest'edizione 2016 ancora più stretto grazie all'eccezionale apertura della sede istituzionale a Milano. In occasione delle Giornate di Primavera, infatti, i soci FAI potranno visitare gli spazi del celebre Palazzo Trivulzio, gioiello architettonico di inizio '700, tra i principali esempi del rococò a Milano in quegli anni, immerso nella suggestiva Piazza S. Alessandro con l'omonima Chiesa. Tra gli spazi privati del palazzo vengono dunque aperte le porte della banca che si affacciano sull'incantevole giardino della proprietà.
L'attenzione del FAI nei confronti di Piazza S. Alessandro porta i riflettori anche sul palazzo adiacente al "Trivulzio" dove è ubicata la sede di Banca Generali Private Banking al numero civico 4 nella Piazza e dove è in corso una mostra esclusiva dello street artist indonesiano Farhan Siki con Trace, in calendario fino al prossimo 30 settembre 2016. Per l'occasione Banca Generali aprirà eccezionalmente al pubblico delle Giornate di Primavera del sabato 19 e domenica 20 marzo, anche gli uffici che ospitano le opere e l'originale mostra dell'artista internazionale.
Le bellezze del Paese sono parte intrinseca della nostra cultura e della nostra identità" - dichiara Andrea Ragaini, Vice Direttore Generale di Banca Generali - "siamo felici di essere al fianco del FAI nella tutela delle meraviglie dell'Italia e di poter mettere a disposizione, in occasione delle giornate di primavera, luoghi non sempre accessibili dal fascino artistico e architettonico eccezionale. L'impegno per l'arte e la cultura sono parte del nostro dna da diversi anni e riflettono la nostra responsabilità, non solo nei confronti del territorio ma anche del nostro patrimonio nazionale".