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Approvati i risultati preliminari per l'esercizio 2019
Milano, 10 febbraio 2020 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Generali, riunitosi sotto la presidenza di Giancarlo Fancel, ha approvato i risultati preliminari consolidati al 31 dicembre 2019.
L’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa, ha commentato: “Il miglior anno nella nostra storia con risultati che evidenziano sensibili miglioramenti in tutte le voci del conto economico e dello stato patrimoniale. La componente variabile dei mercati ha visto crescere i ritorni per i nostri clienti mantenendo sempre quell’approccio prudente e di controllo della volatilità che ci caratterizza. Nonostante le tensioni dei mercati di fine 2018, abbiamo aumentato di oltre 11 miliardi le masse, rafforzando ulteriormente il nostro brand e posizionamento nel private banking italiano dove risultiamo tra i primi operatori. Abbiamo accelerato il lancio di soluzioni esclusive negli investimenti e nei servizi di wealth management e la risposta dalla clientela non s’è fatta attendere come evidenziano i dati in forte crescita delle masse sotto advisory evoluta, così come il successo del nuovo approccio consulenziale incentrato sulla sostenibilità nelle logiche SDGs. Tutto ciò ad ulteriore dimostrazione della distintività della professionalità dei nostri consulenti e dell’eccellenza delle piattaforme tecnologiche messe a loro disposizione. Alla luce di questi risultati guardiamo con crescente ottimismo al cammino per il nostro piano triennale e alle sfide per il 2020”.
Risultati economici consolidati al 31 dicembre 2019
L’esercizio 2019 si è chiuso con un utile di €272,1 milioni (+51%), il risultato migliore nella storia della Banca. I numeri confermano la velocità nel trend di marcia per centrare gli obiettivi di crescita del piano triennale che, ricordiamo, puntano ad uno sviluppo sostenibile e sempre più diversificato nelle sue componenti.
Il risultato ha certamente beneficiato di un contesto più favorevole dei mercati finanziari internazionali durante l’anno passato, ma ha altresì registrato una significativa crescita della componente ricorrente (€150,0 milioni, +12.7% l’utile core) supportata dalla forte e continua espansione dimensionale (€69 miliardi le masse, +20%), così come dalle molteplici iniziative nella diversificazione dei prodotti e dei servizi.
Esaminando nello specifico le principali voci di bilancio si segnala:
Il margine di intermediazione è aumentato del 29% a €578,0 milioni grazie alla positiva dinamica del margine d’interesse e delle commissioni ricorrenti (gestione, sottoscrizione e bancarie). Al risultato hanno poi contribuito le voci di ricavo variabili legate alla dinamica dei mercati finanziari e alla buona performance generata per i clienti (+7,2% la performance netta, +11% sui prodotti gestiti).
Il margine finanziario si è attestato a €88,2 milioni, in crescita del 4,9%. Il risultato è stato favorito dall’incremento del margine d’interesse (€74 milioni +23,4%) a fronte di una significativa riduzione della componente variabile legata al trading. Il margine d’interesse ha beneficiato dell’espansione degli attivi fruttiferi nel periodo (€10,9 miliardi, +20%) e del loro rendimento (75bps, +6bps) in particolare del portafoglio finanziario della banca (82bps, +9bps) e della liquidità. Il portafoglio di tesoreria della banca a fine periodo si attestava a €7,8 miliardi (+38% da inizio anno) con un profilo sempre molto prudente come dimostrano la duration complessiva pari a 1,6 anni e la maturity di 3,5 anni.
Le commissioni lorde sono salite del 18,8% a €881 milioni. Al risultato ha contribuito una costante ripresa delle commissioni di gestione (€646,3 milioni, +1,9%), penalizzate ad inizio 2019 dai riflessi della crisi finanziaria dell’ultimo scorcio dell’esercizio precedente e dalle scelte difensive degli investitori nella prima parte dell’anno, poi rientrate dall’estate in poi. Molto positivo nel periodo è stato il contributo delle commissioni bancarie e d’ingresso (€87 milioni, +27%) che premia le molteplici iniziative lanciate per ampliare e diversificare i servizi per gli investimenti e la protezione dei patrimoni (consulenza evoluta, trading sui portafogli amministrati, prodotti strutturati). Infine, si segnala il dato positivo delle commissioni di performance passate da €38,6 milioni a €147,4 milioni sulla scorta della positiva performance netta generata per la clientela nel periodo.
I costi operativi sono ammontati a €221,2 milioni (+12,5%). La variazione è legata principalmente all’effetto di alcune poste di carattere straordinario (€9,1 milioni) e al consolidamento di Nextam e Valeur (€6,9 milioni). Al netto di queste voci, la crescita organica dei costi ‘core’ è stata pari al 4,8% e include una componente variabile dei costi del personale in aumento per effetto dei buoni risultati della banca nel periodo. Le poste di carattere straordinario – e dunque non ripetibili nel 2020 - sono principalmente legate all’accelerazione dei progetti strategici previsti nel piano triennale, ai costi legati alle attività di M&A e al trasferimento degli uffici direzionali.
Gli indici di efficienza operativa sono ulteriormente migliorati su livelli d’eccellenza, di riflesso alla minore incidenza dei costi sulle masse totali scesi a 32 bps (34 bps a fine 2018), con un cost/income ratio rettificato al 38,8% (dal 42,3% di fine 2018) al netto delle componenti non ricorrenti2.
ll risultato del periodo include infine accantonamenti e rettifiche di valore nette per €31,5 milioni, in diminuzione rispetto ai €33,1 milioni nello scorso esercizio, grazie al miglioramento del profilo di rischio dei titoli di Stato italiani detenuti in portafoglio nelle valutazioni collettive in applicazione dei principi di valutazione previsti dall’IFRS 9.
- 10 feb 2020 | h: 12:00