L’incertezza sulla politica commerciale è stata al centro di numerosi commenti durante le conference call di commento ai risultati finanziari trimestrali.
Adidas, come altre società di beni di consumo e di lusso (ad esempio Ferrari) ha avvertito che a causa dei dazi aumenterà i prezzi dei suoi prodotti sul mercato americano.
HSBC, anche una delle maggiori banche al mondo nel settore dei finanziamenti al commercio internazionale, ha lanciato un chiaro allarme su come gli effetti globali delle azioni tariffarie di Trump potrebbero danneggiare anche gli istituti di credito, riducendo la domanda di prestiti e la fiducia delle imprese.
Più positivo il giudizio di un colosso del Made in USA, Coca-Cola. L'azienda prevede che l'impatto della guerra commerciale sarà ‘gestibile’ quest'anno, anche se sottolinea un primo indebolimento nella domanda di alcune fasce di consumatori.
In questo panorama, “la dispersione nei risultati societari, le incertezze sull’impatto dei dazi e il forte differenziale in termini di performance da inizio anno tra il mercato azionario americano (-14% circa in euro) e quello europeo (+5% circa), insieme all’elevata volatilità presente sui principali listini azionari a livello globale, rendono ancora più cruciale avvalersi di una consulenza finanziaria professionale, che guidi gli investitori attraverso le complessità del mercato, aiutandoli a ottimizzare i loro portafogli”, conclude Mongardini.