Tornando ai protagonisti positivi, il 2025 è stato anche un anno di record storici per le obbligazioni societarie. Un successo che ha portato gli spread, ovvero il premio pagato da questi bond rispetto ai titoli di Stato di pari durata, a restringersi sui minimi pluriennali sia negli Stati Uniti sia in Europa.
Nel comparto, il segmento dei bond finanziari europei è stato tra i più positivi. “Le performance da inizio anno sono state superiori alla media del settore Investment Grade Euro (+3% da inizio anno), con i titoli finanziari Senior che hanno reso il 3,5%, i subordinati il 4,5% e i cosiddetti Additional Tier 1 ben l’8%”, spiega Baldessari, rimarcando come i motivi della sovraperformance siano stati i fondamentali solidi del settore finanziario, con i recenti dati di bilancio e capitalizzazione delle banche europee che si sono mostrati molto solidi, mentre il livello degli NPL è in calo.
“A differenza del settore finanziario, alcuni settori industriali (es. chimica, auto) stanno attraversando un periodo di business difficile. Nonostante questo, i rendimenti dei titoli del settore finanziario sono ancora superiori rispetto a quelli del settore industriale; quindi, rimane ancora un certo margine di restringimento dello spread”, prosegue il gestore
“Una particolare menzione va fatta per il settore assicurativo che, nel 2025, ha affrontato una minirivoluzione: a fine anno verranno “squalificati” tutti i bond non conformi alla normativa Solvency II, introdotta nel lontano 2016. Le assicurazioni europee hanno quindi fatto gara a collocare nuovi bond con caratteristiche innovative, che offrono rendimenti elevati ma sono strumenti con un certo grado di complessità e rischio. Resta quindi fondamentale avvalersi della gestione attiva e professionale e della diversificazione che sa offrire per cogliere opportunità in questo spazio attenuando al contempo i rischi”, conclude Baldessari.