Le elevate valutazioni su cui trattano i titoli di Big Tech non si basano però sulla loro capacità di continuare a investire in modo massiccio, ma sulla capacità di questi investimenti di generare profitti futuri.
“Per quanto riguarda la profittabilità, pur riconoscendo che tali dati non costituiscono una garanzia per il futuro, è significativo osservare che, tra le Mag 7, Nvidia prevede per il 2025 un Net Income Margin (margine di utile netto) pari al 51%. Ciò implica che, a fronte di un fatturato stimato per 200 miliardi di dollari, l’utile netto ammonterebbe a circa 111 miliardi di dollari. Questo dato risulta particolarmente rilevante se confrontato con la media dell’indice azionario statunitense S&P 500, il cui Net Income Margin si attesta al di sotto del 15% per il 2025”, sottolinea Cominotto.
Allargando lo sguardo, prosegue il gestore, “è opportuno evidenziare come il settore tecnologico statunitense rappresenti attualmente il principale motore della crescita degli utili all’interno del mercato azionario americano. Secondo le stime, mentre la crescita media degli utili per l’intero mercato è prevista intorno al 12,5% per il 2025 e al 13,7% per il 2026, il comparto tecnologico dovrebbe registrare risultati nettamente superiori, con una crescita attesa pari al 25,3% nel 2025 e al 20,3% nel 2026. In particolare, gli investimenti in intelligenza artificiale hanno trainato circa due terzi della crescita degli utili dell’S&P 500 nel terzo trimestre e saranno fondamentali per raggiungere la crescita a doppia cifra degli utili prevista dagli analisti”.